Fumetti

Kleiner Flug - Il lupo dei mari, la recensione

Recupero dell'edizione francese per la collana Narrativa fra le nuvole delleditore toscano con lopera di Riff Reb's

di Davide Occhicone 20/02/2014

Classe 1960, nato in Algeria, Dominique Duprez, in arte Riff Reb's, un rinomato autore di fumetti attivo sul mercato francese da quasi trent'anni a livello professionale. Uno dei suoi ultimi lavori proprio la riduzione del romanzo di Jack London Il lupo dei mari che la Kleiner Flug ci ha proposto in Italia lo scorso anno. L'etichetta quella "Narrativa fra le nuvole", ovvero romanzi di successo tradotti a fumetti.

In una veste editoriale molto simile all'originale edita in Francia abbiamo quindi la possibilit di leggere la complessa operazione di trasformazione del romanzo dell'autore statunitense pubblicato nel 1904 per la prima volta negli Stati Uniti.

La carriera fumettistica di Riff Reb's, che in alcune serie ha anche incrociato la sua strada con quel Cromwell che si sarebbe poi occupato della riduzione a fumetti de L'Ultimo dei Mohicani, successivo titolo dell'etichetta "Narrativa fra le nuvole", abbastanza lunga e articolata. Quel che ha caratterizzato, comunque, l'opera di Duprez la sua riconoscibilissima capacit e facilit di disegno ironico, grottesco, divertito e divertente. Se in moltissimi casi questa sua peculiarit grafica servita per accompagnare testi leggeri, di avventura o semplicemente comici, nel caso della riduzione del libro di London la questione diventa un po' pi complicata. Viene in mente, come paragone opposto, la riduzione del Moby Dick di Bill Sienkievicz, resa con un tratto e una capacit visionaria decisamente truce e matura.

Da un punto di vista grafico, invece, per quel che riguarda il lavoro di Riff Reb's, il grottesco e la cupezza dell'inchiostrazione ci regalano un disegno molto forte e a tratti inaspettatamente e goticamente pauroso.

Volume unico (fuori dalla tradizione del seriale da libreria tipico del cartonato francese) e anche abbastanza lungo nel suo essere tomo unico, questo volume, colorato dallo stesso autore, presenta anche una interessante idea di fondo che ne caratterizza, appunto, tutta la colorazione. Le pagine, a gruppi, infatti, sono colorate sempre con lo stesso colore; a parte il nero, molto presente, della china che copre comunque ampi spazi (ma sempre tutti riquadrati nelle vignette, non v' mai una pagina disegnata a tutta tavola o disegni che escono dalla vignetta) le pagine vedono lo stesso colore declinato in diverse tonalit, ma essenzialmente si tratta di variazioni sul tema del colore azzurro, rosso, blu, verde, senape che quello di tutta la pagina.

Nel volume, inserite fra i vari capitoli, vi sono anche alcune tavole in bianco e nero che rifanno il verso alle litografie d'ambientazione marinara.

Dicevamo del tono dato dal tratto grottesco; la storia uno strumento utilizzato da London per esprimere le proprie idee su alcune delle dispute sociali del momento. Su alcune delle correnti di pensiero ed un mezzo per iniziare a declinare la sua poetica, supportata da una abilissima capacit narrativa. Nel romanzo il protagonista, un giornalista recensore damerino, vede la sua vita sconvolta da un naufragio e si vede costretto a confrontarsi con una vita assurda, lontana non solo anni luce da quella che era la sua precedente vita, ma anche con l'abc delle regole del vivere civile.

Il comandante della barca che lo raccoglie, che d il nome al romanzo, il suo contraltare, morale e culturale, durante tutto il racconto, fatto in prima persona, in didascalia come si usa nella grammatica del fumetto. La trasposizione del romanzo a fumetti appare per lo pi molto rispettosa; Riff Reb's pare seguire con attenzione le linee guida di London e, a parte le fascinose tavole dedicate ai panoramici momenti di navigazione e tempesta, il grosso della sua abilit quella di far trasparire nei volti dei personaggi le emozioni, soprattutto per quel che riguarda il personaggio principale, Humprey van Weyden, spesso straziato fra terrore, esasperazione, sorpresa e incredulit; il suo contraltare, invece, Wolf Larsen, sovente in ombra e nel suo viso barbuto si riesce solo a vedere la luce dei suoi occhi, che brillano in un mare di china nera.