Intervista a Marco Rizzo: 5domande5 su 'L'invasione degli scarafaggi'
Incontriamo il giornalista e sceneggiatore Marco Rizzo per far quattro chiacchiere in particolare sul volume 'L'invasione degli scarafaggi'
09/07/2013Ciao Marco e benvenuto su Postcardcult. Ecco le nostre 5domande5?
Sei, nell'ambito fumettistico, molto conosciuto sia per i tuoi inizi sul sito Comicus sia perch sei un editor della Panini. Solo che concili questa tua passione (per il fumetto popolare supereroistico) con altre pi nobili e di frontiera diremmo, strettamente collegate al tuo essere giornalista a tutto tondo in una realt sociale molto complicata (mi permetto solo perch vivo nelle stesse difficolt). Come concili questo tuo essere leggero e pesante (parlo di temi trattati) praticamente allo stesso tempo?
Intanto, grazie. Se non altro perch questi due mondi non sempre trapelano insieme, nonostante i fumetti che ho pubblicato per BeccoGiallo in particolare sono esattamente legati a quell?attivismo che citi. C? una citazione di Che Guevara a cui tengo molto, che abbiamo inserito anche in chiusura di Peppino Impastato ? un giullare contro la mafia: ?Si pu essere spontanei e allegri e allo stesso tempo essere profondi?. la lezione di Peppino, ma anche quella di Mauro Rostagno, giornalisti che con toni e linguaggi insoliti affrontavano temi ?alti?. Al di l del fatto che anche il fumetto popolare ci ha saputo intrattenere con temi ?alti? (uso ancora questa tua definizione sapendo bene che un compromesso), e al di l dei discorsi da Apocalittici e integrati, non ci vedo nulla di strano. Come sapranno bene i vostri lettori, il fumetto un linguaggio, ed un linguaggio che amo, con cui si pu raccontare qualunque cosa. Dalle avventure dell?Uomo Ragno e degli X-Men alle pagine pi oscure della storia d?Italia, le stesse che tratto in articoli e conferenze. Cerco ogni tanto di mescolare questi temi e questi sbocchi: sulle pagine della posta degli X-Men, con i nostri lettori, parliamo spesso di temi come la ?diversit? in generale, o l?omosessualit. Nei redazionali ho scritto di casi di violenza dei poliziotti statunitensi o di altre vicende di attualit, come il dibattito sui matrimoni gay in occasione delle nozze di Northstar. E gli spunti, chiaramente, sono attinenti alle storie quindi vengono dal fumetto supereroistico che uno specchio (pop, deformato, forse grottesco) della realt, come lo dai tempi di Superman e ancora di pi da Stan Lee in poi. Poi, nel resto delle giornate, questi temi come altri argomenti ?alti?, magari pi vicini, li affronto nelle scuole, nei dibattiti, sui giornali o in radio, magari andando pi dritto al punto, e ? mi permetto ? come ?dovere?. Sia per la professione che ho scelto e che risulta sulla carta d?identit e sul tesserino, sia perch credo che ogni siciliano onesto debba fare la sua parte, anche in piccolo, contro le ingiustizie della propria terra. In sostanza, sono da un fronte all?altro tematiche o linguaggi di cui sono molto appassionato e ondeggiare tra un fronte e l?altro mi tiene ?vivo?. Non saprei spiegarmi in altro modo, spero sia chiaro?
Ho trovato (sono in vena di adulazioni) l'intento alla base del libro L'invasione degli scarafaggi decisamente ottimo. Poi, dopo averlo tardivamente letto, ne ho apprezzato anche la qualit della realizzazione. Chi vi ha proposto di realizzarlo (o siete stai voi a proporlo)?
Gli amici di BeccoGiallo ci hanno chiesto di fare un nuovo libro insieme quasi immediatamente dopo chiuso il nostro Que viva el Che Guevara, libro molto complesso e di cui siamo orgogliosi che purtroppo sembra non essere stato notato da critica e pubblico, forse perch ritenuto solo l?ennesimo libro sul Che. Vista quell?esperienza, e visto che le pi grandi soddisfazioni in termini di arricchimento umano personale sono arrivate dagli incontri con le elementari per Peppino Impastato, abbiamo proposto un libro per bambini. Conoscevamo la bellissima collana Critical Kids della casa editrice e volevamo realizzare qualcosa che proponesse gli stessi temi del libro su Peppino (in generale, ovviamente) direttamente a un pubblico di pi piccoli. Per una volta, ho scritto un libro pensando a un target e come immaginerai non stato facile, ma pare che il risultato sia piaciuto.
Domanda d'obbligo: quali sono state le letture che ti hanno guidato e ispirato nell'impostare il volume? E ancora, la prima tua scrittura con illustrazioni (quindi non un fumetto vero e proprio ma una alternanza/complementariet di immagini e scritto)?
Alcuni spunti vengono proprio dai tanti incontri nelle scuole elementari e medie. Non leggo molti libri per bambini, anche se qualcosa nelle mie letture di Gaiman, Buzzati e Calvino ha sicuramente lasciato il segno. S, il mio primo libro illustrato vero e proprio ma sapevo che con Lelio sarebbe stato facile lavorarci su.
Le storie per bambini di molti anni fa (anche secoli...) oltre ad essere popolate da mostri, streghe e da un numero impressionante di lutti, tragedie et similia, non sempre (parliamo delle favole, per dire, prima della "deriva buonistica Disney", per intenderci) avevano il lieto fine. E' apprezzabile l'idea di provare a spiegare la mafia ai bambini indicando che il lieto fine possibile nella misura in cui, proprio dai pi piccoli, parta un moto di ribellione e di riappropriazione e ricostruzione dei diritti e dei doveri di noi tutti; ma la ritieni una ipotesi probabile (astenersi risposte buoniste)?
Dipende dal giorno della settimana in cui me lo chiedi. Intanto, se mi permetti un cinismo forse inappropriato, il lieto fine era d?obbligo per questo libro perch abbiamo il dovere di trasmettere alle prossime generazioni che la mafia non un mostro imbattibile. Dobbiamo ricordare che le organizzazioni criminali sono violente e prepotenti, che il loro sistema di potere si basa sulla sottomissione del prossimo, specie se pi debole. E questo castello di carte, prima o poi, crolla su chi lo occupa o chi lo sostiene. Posso garantirti che si sono fatti passi avanti enormi negli ultimi vent?anni, in particolare dallo shock della stagione stragista. Hanno contribuito anche insegnanti, parroci, educatori, intellettuali: perch se questa ipotesi pu essere ritenuta probabile bisogna agire sul piano culturale e sociale, non solo su quello militare o delle indagini. ?Come tutti i fenomeni umani?, diceva Falcone, ? destinato ad avere una fine?, e come tutti i fenomeni umani pu finire solo se si agisce sulla societ. Nelle stesse settimane in cui scrivevo L?invasione degli scarafaggi ho scritto un testo teatrale, la Mafia Normale, diretto da Piervittorio Demitry e finanziato dall?Associazione Antiracket e antiusura. Anche l ho scritto con un target in mente (le scuole superiori) e l il tono molto pi aggressivo, non esiste il lieto fine. Ma lo spunto lo stesso: cambiare la societ va a vantaggio di tutti. Spesso, al termine dello spettacolo negli incontri con gli studenti, Piervittorio cita una frase di Danilo Dolci che gli rubo: ?In Sicilia vanno costruite prima le scuole e poi le caserme?.
L'ultima domanda sul prossimo volume che stai realizzando con Lelio; quando uscir, le caratteristiche del libro e in che modo siete arrivati (chi ha avuto lo spunto e come stato accettato) alla pubblicazione?
Jan Karski ? L?uomo che scopr l?olocausto uscir a fine gennaio 2014, spero in tempo per il Giorno della Memoria per le vittime della Shoah. Esce per i tipi di Rizzoli Lizard, saranno oltre 120 pagine a colori, molto fitte e molto dense, per raccontare la storia di questo partigiano polacco nell?elenco dei ?Giusti tra le nazioni?. Venni a sapere della sua storia (praticamente sconosciuta fuori dalla Polonia) in un articolo su Repubblica pubblicato ormai un paio di anni fa in occasione della pubblicazione dei suoi diari in Germania. Recuperai l?unico libro in italiano sull?argomento (che consiglio: Un testimone inascoltato di Yannick Haenel, per Guanda) e altra documentazione per costruire un soggetto. Agli amici di Rizzoli piaciuto praticamente subito, e tra l?altro proprio un mese fa Adelphi ha pubblicato i diari di Karski per la prima volta in Italia. Che l?editore punti molto su questo libro ve ne accorgerete anche dall?esterno, visto che lo ha annunciato con un anno di anticipo e continua a centellinarne le anteprime sui propri canali. Ci stiamo impegnando moltissimo, un soggetto ?distante? dai nostri soliti (non solo geograficamente) e una storia ricca e complessa. Speriamo piaccia e che questo piccolo contributo aiuti a rendere giustizia alla memoria di Karski.
Dallo stesso editore su Postcardcult:
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