Beccogiallo Io so' Carmela, come un pugno allo stomaco
Alessia Di Giovanni ci racconta la tragica storia di Carmela Cirella
24/04/2013Morire a 13 anni, volando dalla finestra nel bel mezzo di un pranzo a casa di amici. Morire perch la tua vita un sogno spezzato, perch la ragazza che vibra di temperamento, passione, speranze, si sentita sola in mezzo a un incubo. Anche se sola non era, Carmela Cirella. Le volevano un mondo di bene sua mamma Luisa e il secondo marito di lei Alfonso Frassanito, venditore al mercato, che l'ha conosciuta che aveva un anno, quando aveva appena perso il pap, e l'ha cresciuta come una figlia sua.
Ma Carmela era cambiata, da quel novembre 2006, quando scapp di casa e per due giorni fu violentata da un branco di uomini a tutt'oggi impuniti. Il processo per quei fatti ancora fermo al primo grado, la sentenza attesa per settembre, ma tutto andato storto fin dall?inizio. I poliziotti Gianfranco Trimboli e Carmen Cafaro, della Squadra Mobile di Taranto, non cominciano neppure le indagini, mentre Carmela, che non creduta dal Tribunale dei minori, viene definita ?disturbata e con capacit compromessa? da uno psicologo. La portano in una comunit, il centro Aurora di Lecce, dove la imbottiscono di psicofarmaci, finch i genitori riescono a trasferirla altrove, convinti di agire per il suo bene. Nel maggio 2007 i carabinieri fanno in pochi giorni ci che la polizia non aveva fatto. Parte il processo, ma cominciano altre sofferenze, tra l'indifferenza delle istituzioni, dei politici. Alessandra Mussolini, l'allora ministro della Giustizia Angelino Alfano: tutti ?rimbalzano? Alfonso, che intanto fonda l?associazioneIo so? Carmela.
Tutto questo ce lo racconta Alessia Di Giovanni, scrittrice e traduttrice, per i disegni di Monica Barengo, inIo so? Carmela (BeccoGiallo), titolo che riecheggia la frase che la ragazza soleva ripetere, come per dire: ?Io ci sono, e sono una persona. Amatemi cos?.
Alessia, come ti imbatti nella storia di Carmela?
La ascolto alla radio. E resto di stucco, come tutti quelli a cui la racconto.
Tu ti occupi anche dicinema e letteratura. Perch hai scelto un fumetto, stavolta?
Volevo mostrare molto. E parlare poco. Il fumetto permette anche di alludere, essere delicati, mostrare altro, raccontando comunque tutto: gli abiti, le mode, la musica che piaceva a Carmela, il rap. stato come fare del cinema senza budget. E poi quando l'editore mi ha fatto conoscere Monica mi sono innamorata dei suoi disegni.
Ricavi il tuo racconto dai diari di Carmela, ritrovati dopo la sua morte: che ragazza ne viene fuori?
Una tipa grintosa, tutt?altro che una vittima inerte. Carmela i piedi in testa non se li faceva mettere mai.
Come potuto succedere quello che ci racconti?
Semplice, siamo in Italia. C' tutta una cultura che ritiene lo stupro una cosa non grave, e spesso fatti cos passano in cavalleria.
Come mai i genitori di Carmela avevano accettato di separarsi da lei, dopo lo stupro?
Nessuno nasce pronto a fare il genitore, e Luisa e Alfonso credevano di fare il bene di Carmela. Di l a una settimana l'avrebbero tolta dalla comunit, non ci sarebbe pi entrata, glielo avevano anche detto. Ma lei non ci aveva creduto, si sentita sola, fallita. Ed volata gi dalla finestra.
IO SO? CARMELA, BeccoGiallo, 160 pagine, brossura, colori, 15 euro, in libreria dall?11 aprile 2013.
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