Fumetti

Di censure e di difesa del Primo Emendamento: il Comic Book Legal Defense Fund

Censura per i fumetti nelle pi avanzate democrazie mondiali: succede ancora.

22/10/2013

Quelli che seguiranno (accusatio manifesta) potranno sembrare discorsi oziosi di un ottobre pre-Lucca, ma non lo sono. I lettori di fumetto abituali sono un numero rilevante, in Italia. Il numero di lettori che abitualmente legge ben pi di un paio di fumetti al mese o si reca di frequente in libreria a comprare volumi a fumetti e non solo in edicola ogni mese, beh, decisamente inferiore. Per non provare a quantificare quello di chi segue le notizie e le recensioni sui fumetti, preferibilmente su internet (su internet visto che sulla carta stampata facile che al fumetto sia dedicato magari settimanalmente solo uno spazio di un paio di cartelle prescindendo dagli eventi che smuovono anche i quotidiani quali una morte a caso di un qualsiasi supereroe statunitense). Parliamo di numeri molto bassi, chiaramente, in questo ultimo caso.
Eppure si tratta di una comunit molto viva, talvolta chiamata con singolari nomi pi o meno dispregiativi, che dall'avvento di Facebook (e magari dal superamento dei forum pi o meno ristretti e dei blog intesi come centro di aggregazione) pare essere in continuo, talvolta pretestuoso, fermento.
La lunga premessa serve a capire a chi pu interessare questo rilancio di una piccolissima notizia ormai anche un po' datata (si sa che internet ormai mangia e digerisce le notizie in 24 ore) che per ci permette di volare un po' pi alto e di dare qualche informazione di servizio su un qualcosa che forse non tutti conoscono. Di tanto in tanto, infatti, il piccolo mondo degli appassionati fruitori quotidiani di fumetti e notizie sui fumetti, si appassiona a piccole diatribe quali? la necessit dei reboot, delle morti dei supereroi, la definizione corretta di graphic novel (ovvero: Watchmen una graphic novel?), graphic novel in italiano maschile o femminile e cose del genere.

I fatti: maggio 2013, nella biblioteca pubblica di Columbus, in Nebraska, stata avanzata la richiesta di ritirare dagli scaffali il fumetto Batman: The Killing Joke, di Alan Moore e Brian Bolland. Per chi ne aveva richiesto il ritiro la motivazione era lampante: il fumetto "advocates rape and violence" (incoraggia stupri e violenza).
Al riscontro mediatico (locale soprattutto) della richiesta aveva fatto seguito poco dopo il risultato del "board" della biblioteca, che ha quindi votato e rifiutato il ritiro (vedi qui), lasciando il volume, insieme a molti altri fumetti, nella sezione graphic novel. Questa la piccola notizia. Che per porta ad altro.

The Killing Joke solo uno dei tanti fumetti di Alan Moore per i quali stato chiesto il ritiro dalle biblioteche (scolastiche o pubbliche); sicuramente successo anche per Watchmen, La lega degli Straordinari Gentlemen e Neonomicon. Questo ultimo, poi, oggetto di un curioso evento; il direttore della Biblioteca di Greenville County, in South Carolina (sempre in Usa), Beverly James, aveva fisicamente provveduto (nonostante la usuale votazione non lo prevedesse) a togliere autonomamente il libro dagli scaffali?

Queste notizie di persone impaurite da libri e fumetti in grado (nei loro eccessivamente puritani metri di giudizio) di creare problemi alla corretta crescita culturale delle nuove generazioni dovrebbero lasciare il tempo che trovano e finire nell'oblio che meritano. Se non fosse che queste battaglie di integerrimi censori molto spesso hanno trovato strada libera e la censura (non si tratta di altro, solo di censura) ha prevalso. Quel che interessante che, seppur nel campo fumettistico gli esempi son quasi tutti statunitensi, non mancano sorprese notevoli (o anche abbastanza telefonate) in altri paesi.

Il posto dove poter seguire in pratica tutti i casi pi eclatanti anche il posto dove rivolgersi in caso di problemi di questo tipo; difficilmente (ma mai dire mai) succeder in Italia, ma vale la pena buttare un occhio per rendersi conto di cosa accade in giro per il mondo.

Si potrebbe scoprire, infatti, che Tintin in Congo stato oggetto di "tentata" censura per razzismo e stereotipi offensivi, Blankets (ma ne parler pi avanti) per espliciti contenuti sessuali, Bone per incitamento al fumo al gioco d'azzardo e all'uso di alcool, Dragon Ball per violenza e nudit (sigh), The Dark Knight Strikes Again (per espliciti contenuti sessuali) e, addirittura, Maus per essere un volume, testuale, "anti-etnico".

Il sito dove trovare gran parte di queste perle http://cbldf.org/, il sito della Comic Book Legal Defense Fund. Il cui scopo di battersi quando necessario in difesa del primo emendamento e della libert di espressione. Il Fondo offre assistenza, link, suggerimenti, una grande "case history" e soprattutto ha spalle larghe, grandissima esperienza e pu, talvolta con una semplice email e telefonata ( scritto nelle loro "FAQ" ma i fatti han dimostrato che vero) risolvere le questioni prima ancora di dover coinvolgere avvocati.

Il caso segnalato in precedenza di Blankets interessante perch, in riferimento a quanto accaduto, la direttrice del Programma d'arte della National Coalition Against Censorship, ha scritto una accorata lettera alla direzione della Biblioteca Pubblica di Marshall, Missouri, che aveva ricevuto una richiesta per eliminare dai propri scaffali il volume.

La lettera, che potete leggere qui assolutamente perfetta e pu essere considerata come un fac-simile utilizzabile almeno in prima istanza per battersi contro ancora possibili seppur stupidi tentativi di censura.

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