La quantit di spunti, la qualit della realizzazione e svolgimento degli stessi e la professionalit mostrata nel realizzare questo volume fanno di Golem uno dei libri a fumetti migliori della ultima stagione.

Opera completa di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, un tomo poderoso imbevuto di voglia di raccontare e di qualit nel farlo. Avevamo seguito l'autore nei suoi trascorsi con il gruppo dei Superamici cos come nel design e dei set up per la seconda serie diOrfani per la Sergio Bonelli Editore.

Quel che non ci era dato sapere all'epoca, non essendo amici dell'autore da venti anni (ciao Ercolani!) che nella testa e nelle mani di Ceccotti vi era la voglia le idee e la forza per realizzare un albo come questo (sulle qualit invece non avevamo dubbi). Per il resto, inteso come seguito della sua carriera, rimandiamo alla chiosa della recensione.

Dai ringraziamenti cos come dalla postfazione di Adriano Ercolani possiamo sapere con certezza che il progetto che ha portato a Golem un qualcosa che parte da lontano. Una costante nei lavori delle nuove firme del fumetto alle prese con le graphic novel, volendo generalizzare (se volessimo far dei nomi potremmo dire quelli degli italiani Vanzella e Genovese o del francese Cyril Pedrosa, volendo restare fra gi autori pubblicati dalla Bao Publishing, editore di Golem), la professionalit. Ci vengono proposti volumi di svariate centinaia di pagine che sono frutto chiaramente di uno studio ed uno sviluppo di trama, personaggi e ambientazioni pi che professionali. Non , in Golem, solo una questione relativa alla qualit ed attenzione posta nella realizzazione grafica di ogni tavola che impressiona, quanto la voglia e la capacit di costruire un mondo (il nostro, del futuro) nel quale sono state riportate all'ennesima potenza le storture sociali e culturali che stiamo sperimentando oggi.

Un fumetto distopico nel quale davvero non si ha alcuna difficolt a capire perch si arrivati e come si arrivati a quello che si racconta, proprio perch i semi di tutto quello raccontato sono quelli che siamo piantando noi ora.

Un tomo poderoso, alla realizzazione del quale l'autore non si risparmiato; n risparmia a noi carta o spazio nella tavola. Tantissime volte, mangiando e digerendo i pi diversi e antitetici stili e generi fumettistici, Ceccotti disegna e colora a tutta tavola, utilizzando ogni centimetro quadrato per tirare una linea, disegnare un dettaglio o stendere un colore. L'ambientazione futuristica, seppur dichiaratamente italiana, ci consegna un mondo fortemente internazionalizzato, e il disegno segue questa caratteristica, non ammiccando particolarmente alle caratteristiche tipiche del fumetto italiano (e/o anche dell'immaginario visivo nostrano) ma riconsegnandoci la visione originale dell'autore di suggestioni nippo statunitensi, dell'occidente pi avanzato.

I colori dell'autore sono quasi sempre omogenei e piatti; non manca, per, a dimostrazione (cosa peraltro che chi lo ha seguito in passato poteva gi sapere) delle qualit di Ceccotti una serie di tavole a mo' di dipinto, con effetti grigia/texture alla giapponese o con effettacci di luce utilizzando al massimo quanto la colorazione moderna offre. Inoltre lo studio dietro la realizzazione del libro anche mirato ad un bilanciamento dei colori non solo da un punto di vista ottico ma anche narrativo, utilizzando alcuni toni per dei personaggi, e toni opposti (freddi / caldi) per altri, a raccontare anche cromaticamente le diversit degli stessi.

E la precisione ed attenzione di una ricostruzione per nulla e in nulla casuale si vede sia nel grosso della storia sia in piccoli dettagli quali la presenza nel risvolto della sovracopertina dei logo delle quattro maggiori aziende pubblicizzate con frequenza ossessiva all'interno del racconto di quello che potrebbe tranquillamente essere il nostro futuro.

La storia un classicissimo turning point con scontro finale: gli argomenti che l'autore decide di affrontare sono una base (sociale, sentimentale) che porta al risultato finale, attraverso una narrazione che in progressione (lento, veloce, velocissimo, chiude tutti (o quasi) i fili dei discorsi. Sono, per citare Ercolani (che non si sbaglia quasi mai), il tradimento? il sacrificio dell'eroe ma anche e soprattutto (cosa che ci sta pi a cuore della dinamica dell'intreccio e della risoluzione dello stesso) la ricerca della verit come solo faro di un'umanit che precipita verso l'autodistruzione.

Ed questo un punto che, con malcelato orgoglio, mi interessa sottolineare e che dovrebbe rendere orgogliosi tutti i lettori che hanno questo volume fra le mani o nella loro libreria: l'albo frutto di grande studio ed attenzione e riesce, attraverso anche un impegno a raccontare un intreccio originale, a parlare con conoscenza e intelligenza della realt in cui viviamo, estremizzando (in alcuni casi neanche tanto) i vizi (sulle virt stendiamo un velo pietoso) e portandoli esponenzialmente alla loro esplosione/implosione.

Pi di un saggio, pi di un editoriale su una rivista di geografia politica, pi di un documentario in questo caso il fumetto strumento intelligente e completo in grado di fornire s entertainment (spogliando il libro dalle letture sociologiche e politiche resta sempre un bel fumetto?) ma anche approfondimento e spunto di riflessione. Il tutto condito da un accurato apparato grafico (scusate il termine?) nella consueta precisa e elegante veste editoriale realizzata dalla Bao Publishing.

Resterebbe da parlare del futuro dell'autore, in Usa in qualit di designer di produzione per il film Monolith, un progetto di film e graphic novel della Sergio Bonelli Editore che lo vede fra gli ideatori e realizzatori insieme a Mauro Uzzeo, Roberto Recchioni, Ivan Silvestrini (alla regia), Elena Bucaccio e Stefano Sardo (alla sceneggiatura) ma in vista di Lucca (dove la Bonelli annuncer un bel po' di novit compreso alcune informazioni sul come dove quando si vedr Monolith) ma questa un'altra avventura, per un autore che ha appena, questa la sensazione, iniziato a sparare le sue migliori cartucce.

Il messaggio, si detto, ma anche il come si riesce a portarlo. Disegno e qualit del racconto.

L'ennesima postfazione di qualit che rende il lavoro dei recensori arduo (difficilmente si riesce ad essere lontani da quanto scritto nella postfazione).

Una delle protagoniste della storia, Rosabella, porta un nome a dir poco desueto, ennesima citazione ad un film che ha fatto la storia del cinema nonch ad un certo modo di disseminare indizi e rimandi in un racconto.

Siti correlati:
- Il sito dell'autore
- Il volume sul sito della Bao Publishing