Bao Publishing - La distanza, la recensione
Debutto nel mondo del fumetto del cantautore Colapesce, con i disegni di Alessandro Baronciani
20/10/2015C' un ragazzo, disoccupato, alle soglie dei trenta anni, non particolarmente simpatico (anzi) con una passione (da nerd) e una fidanzata lontana (ah, la globalizzazione e la disoccupazione!); c' una ragazza lontana che oltre ad essere una spettacolare rompiscatole beh, grossomodo, ti ha anche tradito. C' una estate assolata in un posto (la Sicilia) che splende per bellezza e (ahim) inefficienza. C' un amico simpatico e un po' coglione. C' una ragazza straniera. C' una ragazza italiana simpatica e carina. Ma non bellissima.
C' la somma di tutte queste cose verosimili e magari banali che come risultato ci consegnano un fumetto per niente banale. Perch non sempre la sorpresa o il ribaltamento ad ogni costo serve per dare qualit ad un racconto.
Gli ingredienti che sono stati cucinati per realizzare questo volume sono semplici e genuini: c' la voglia di raccontare una storia, la capacit di farlo sottovoce, suggerendo, alludendo e raccontando senza dire e talvolta senza parlare e c' la bravura nel disegnare, di Alessandro Baronciani.
Ma diamo un po' di informazioni utili: stiamo parlando di un bel libro, La distanza, edito prima dell'estate dalla Bao Publishing, disegnato da Alessandro Baronciani e scritto da Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo.
Musicista agli inizi della sua carriera, Urciullo collabora con l'editore milanese realizzando la sua prima opera a fumetti, coadiuvato da un autore che pu gi considerarsi affermato, se non in seguito ad un poderoso successo, grazie ad una qualit ed omogeneit del suo stile che lo rendono riconoscibilissimo e personale nelle sue opere.
Dietro una bella sovracopertina si apre il volume con dentro quasi 200 pagine di fumetto; lo stile di Baronciani decisamente particolare. In primis il suo tratto spesso e ben definito; il suo stile realistico anche se passa attraverso la sua sintesi, una linea omogenea che delimita i contorni delle cose. Nessun tratteggio e nessun tratto sottile. Il tratto non mai modulato in maniera differente, sia che stia parlando di persone che di sfondi. Sarebbe tutto molto piatto se non fosse che la colorazione, piatta e con toni per nulla accesi, ravvivata da singole (piccole) velature che spezzano la bidimensionalit del tutto. Le due pagine affiancate, per il disegnatore, non sono tali: sono un'unica tavolozza (pi larga che alta) nella quale le vignette non necessariamente hanno come limite il bordo della pagina singola; il disegno sempre a tutta pagina e molto spesso nelle vignette quanto rappresentato non centrato, come se l'occhio di chi guarda, svogliato, non sentisse la necessit di cogliere per forza il movimento o la persona, ma solo l'umore dell'azione.
L'autore divide il volume in tre parti. Nella prima ci sono le premesse, ci viene presentato il personaggio principale, Nicola, la sua fidanzata a Londra e i personaggi di contorno. Di seguito parte quello che un vero e proprio tour turistico nella Trinacria, e facciamo realmente conoscenza con i personaggi della storia, che finalmente escono allo scoperto e mostrano il loro vero volto, in maniera delicata e lasciando trasparire una incredibile fragilit emotiva. In questa parte centrale sono moltissime le tavole con pochi balloon e didascalie, anche completamente mute: l'azione e i volti dei personaggi sono delegati a raccontare. La parte finale, invece, quella dove, infine, tutte le cose dovrebbero andare a posto; apparentemente cos avviene ma la certezza che questo finale mette tutte le cose a posto non l'abbiamo (e non l'avremo). Anche in questa parte finale vi sono spiegazioni, e l'impressione che siano quasi dovute, a causa della necessit di rimettere in sesto una storia d'amore ormai finita, una vita senza molte pretese, una estate un po' balorda, un sentimento delicato che muove i primi passi.
Nulla di stucchevole in questo fumetto, tutto molto misurato e delicato; frutto di una attenzione al detto, al non detto, al mostrato e al non mostrato (valga l'esempio sopra gi citato di alcune vignette -parecchie- in cui i personaggi sono inquadrati senza testa, che fuori campo). Doti che fanno degli autori di questo volume narratori capaci (laddove la capacit quella di sottrarre, di evitare di strafare) e di questo libro un delicato contributo alla narrativa a fumetti italiana.
Il finale (indicato anche nel 'brutto' per la capacit di sintetizzare e far arrivare un messaggio.
Forse il finale, nella sua 'correttezza' formale e previdibilit un po' sotto il livello, alto, del libro.
Il nome d'arte 'Colapesce'' scelto da Lorenzo Urciullo preso da una leggenda (anche) siciliana.