SBE - Orfani: Nuovo mondo 1, la recensione
Primo numero dell'ultima serie Bonelli ambientata nel mondo creato da Recchioni e Mammucari
20/10/2015Complicatissimo nonch lungo listare le peculiarit delle tre serie dedicate dalla SergioBonelliEditore al mondo di Orfani, creato da EmilianoMammucari e RobertoRecchioni.
La terza "stagione" (miniserie di 12 numeri) si intitola Nuovo Mondo e vede come protagonista la giovane Rosa, catapultata, incinta, in un nuovo mondo, appunto.
Riassunto delle 24 puntate precedenti: un gruppo di giovani orfani, sul nostro mondo sotto attacco da parte di una genia aliena, viene potenziato ed allenato per combattere la minaccia. Di questi orfani un piccolo gruppo protagonista della prima serie di dodici numeri, presentandoci il primo prodotto seriale Bonelli a colori (e colori di una certa qualit, non le tinte piatte utilizzate nei numeri celebrativi), senza un protagonista predefinito, con una serie notevole di colpi di scena, utilizzando un canone narrativo abbastanza lontano da quello della classica avventura bonelliana (parliamo del "come" si narra, non necessariamente dell'impianto della storia, che pare abbastanza classico, senza che questa sia una offesa ovviamente), un finale aperto, una storia raccontata su due livelli in albi divisi a met (ogni met segue il suo percorso temporale; consideriamo la storia un totale di 24 storie consecutive stampate a coppia in ogni albo la struttura : primo albo storia numero 1 e 13, secondo albo storia numero 2 e 14 fino all'ultimo albo storia numero 12 e 24).
Nella seconda serie l'orizzonte temporale si sposta in avanti; la minaccia aliena, si era scoperto nella serie precedente, non era tale ma solo una copertura realizzata dal governo e il personaggio principale della serie era diventato uno degli orfani iniziali, Ringo, stanco reduce di una lunga lotta di resistenza ormai abbandonata. Spunto narrativo di partenza era la potenziale paternit di Ringo al quale vengono affidati tre ragazzini dalla madre e il viaggio fatto dai quattro alla ricerca di una salvezza apparentemente impossibile. Unica sopravvissuta della seconda serie, vista la tragica fine degli altri componenti della spedizione, Rosa, giovane napoletana ora in attesa di un figlio. Riuscita ad imbarcarsi dalla Terra morente verso il Nuovo Mondo, il posto dove il governo mondiale sta sistemando chi ha diritto ad iniziare una nuova vita (trattando chi vi arriva in maniera illegale al pari di quanto accade o si vorrebbe far accadere per i profughi ed immigrati al giorno d'oggi).
Tra la seconda e la terza serie i punti di singolarit, se possibile, vengono elevati all'ennesima potenza: eroina donna protagonista. Incinta. E di Napoli. In questo primo numero spalleggiata da un Baymax piccolo e volante che le fornisce assistenza medica e logistica ("son programmato per assicurarmi la sua sopravvivenza") nonch dalla presenza in spirito di quello che potrebbe essere il suo padre biologico, Ringo, morto (mai dire mai?) nell'ultimo numero della serie precedente non prima di aver consumato "suo malgrado" un rapporto con la deus ex machina di tutto quanto avvenuto dal primo numero all'ultimo, quella dottoressa Juric apparentemente rimasta anche lei incinta...
Copertine affidate a tre autori diversi per ogni serie: Massimo Carnevale, Emiliano Mammucari e Matteo De Longis per questa terza e annunciata come ultima.
Talmente tanta di quella roba da riempirci trattati veri e propri. E non finisce qui. C', inoltre, la novit di gruppo autori chiamati a realizzare questi albi (alcuni veramente spettacolari grazie ad una colorazione che nel tempo, una volta capito come sugli albi veniva stampato il colore realizzato al computer, sempre migliorata) in gran parte alla prima o quasi collaborazione con la Sergio Bonelli e soprattutto il tentativo di portare nei lidi di questa fantascienza "poco dettagliata" (per volont degli autori il fulcro del fumetto non doveva essere la tecnologia o i dettagli tecnologici di un futuro ipotetico ma la storia) grandi firme apparentemente poco in sintonia con l'ambientazione (il nome Paolo Bacilieri dovrebbe chiarire questo concetto in maniera definitiva).
Nel tempo, poi, la serie diventata fulcro attorno al quale hanno ruotato nuove attivit piuttosto ovvie nel campo dell'editoria a fumetti ma nel caso della Bonelli abbastanza nuove (soprattutto se realizzate tutte insieme contestualmente per lo stesso prodotto): parliamo di ristampa (a breve distanza) in volumi per libreria (grande formato e con contenuti speciali) di gruppi di storie, di realizzazione di motion comics e di vendita (e pubblicazione quasi contemporanea) all'estero dei diritti di riproduzione della serie.
Quello che non mancato, in un contesto cos pieno di novit, in queste serie fino ad oggi stata la professionalit e la voglia di costruire un racconto con tutti i crismi. Mai o quasi una storia stampata apparsa senza voglia, senza mordente o figlia di poco lavoro. Il dover realizzare storie con un continuum molto stretto chiaramente ha dettato anche i tempi all'interno delle stesse serie ma non sono mancati numeri di passaggio pi descrittivi nei quali nei fatti ben poco successo. Non sembrato per in alcun caso di trovarsi davanti a numeri riempitivi (i cosiddetti fill in) ma piuttosto davanti a rallentamenti utilizzati per approfondire un qualcosa, visto che mediamente la lettura di ogni storia, soprattutto in alcuni casi, stata particolarmente veloce, vista anche la quasi totale assenza di didascalie e la scarsa attitudine a descrivere nei balloon cosa si vede nel disegno (sembra una sciocchezza ma pratica sovente utilizzata in molti fumetti...).
In tutto questo il numero di Nuovo Mondo in edicola in questo momento non tradisce e segue in pieno tutte le linee guida precedenti. Anche in questo caso come in quelli precedenti la premessa principale non originale (cosa lo al giorno d'oggi): un mondo che si avvia all'autodistruzione scopre di poter trasferire i suoi abitanti in un altro mondo (nel caso di Superman solo uno - o pochi pi di uno - ci riuscirono, diverso quanto accaduto in tanti racconti e film pi recenti). Quello che ci si aspetta per, visto quanto accaduto in precedenza (come si suol dire, tre indizi fanno una prova, e sicuramente la serie Orfani ha dimostrato che nulla di quel che si vede da ritenersi scontato), un ribaltamento di quello che sembra essere...
Nel numero in edicola, dicevamo, dietro una cover assolutamente istituzionale ( sempre il primo numero della serie), con la nostra eroina in posa proprio rivolta verso di noi, vi sono le tavole disegnate dall'ottimo Gigi Cavenago (che ora dovrebbe essere all'opera su un Dylan Dog particolarmente impegnativo) e colorate da Annalisa Leoni.
Azione (tanta), sorprese (qualcuna, anche se la gravidanza della Juric l'avevo preventivata gi), spostamenti di piani e di azione, qualcosa di nuovo da scoprire (personaggi, ambientazioni, robot -guardie automatizzate-), rapporti umani decisamente complicati (qui resi ancora pi difficili dal fatto che Ringo non c' pi...) e, ovviamente, en passant ma neanche tanto, un rimando a problemi facilmente riscontrabili al giorno d'oggi. Vedremo se gli sviluppi futuri calcheranno la mano anche su questo lato della vicenda (immigrazione illegale, respingimenti) o meno.
La velocit di lettura; l'albo scorre in maniera molo dinamica, si presi dalla vicenda. Solo alla fine magari viene voglia di tornare indietro e rivedere questa o quella tavola.
La velocit di lettura. E un senso di "gi finito?" che dovuto al paragone con le altre serie Bonelli (sicuramente pi verbose e meno dinamiche).
Il figlio della Juric potrebbe essere zio (fratellastro della madre) del figlio di Rosa (che dovrebbe nascere prima)...