Rizzoli-Lizard - 'Millennium - Uomini che odiano le donne', la recensione
Edizione integrale che raccoglie i tre albi 'francesi' che raccontano le vicende del primo volume della saga di 'Millennium' di Stieg Larsson
29/10/2013Grazie alla Rizzoli-Lizard, e a quel suo occhio sempre rivolto al mercato francese, arriva in Italia l'edizione francese della Dupuis a fumetti del primo volume della trilogia di Millennium di Stieg Larsson.
Il volume italiano raccoglie i due albi francesi che raccontano il primo libro Uomini che odiano le donne. Non l'unica traduzione di questa storia in un altro mezzo; annotiamo che l'intera trilogia ha avuto una sua riduzione cinematografica prodotta in Svezia (coproduzione Svezia / Damimarca) ed una (solo del primo libro) statunitense con maggior budget e protagonisti conosciuti a livello internazionale (leggi l'attuale James Bond, Daniel Craig) e la regia di Fincher.
Inoltre in Usa in via di pubblicazione per la DC Comics (etichetta Vertigo) la riduzione a fumetti in formato comic book su testi di Denise Mina e disegni di Leonardo Manco e del nostro Andrea Mutti; attualmente sono usciti i primi due volumi che in circa trecento pagine narrano, come nel caso dell'edizione Rizzoli-Lizard, gli eventi del primo libro.
Detto questo si potrebbe iniziare uno sproloquio inutile sulle riduzioni, su come si possa passare da medium a medium, di come difficilmente un buon libro sar ben reso in un fumetto, di come gli adattamenti possano stravolgere alcuni aspetti delle vicende e dei personaggi e quindi portare il risultato totale lontano da quello originale. Si potrebbe, ma visto che inutile non lo faremo.
Quel che si pu e deve dire che da sempre le fonti di ispirazione per fumetti, cinema, serie tv sono state prese dalla narrativa; contare quanti film sono stati realizzati su Tarzan o su Scherlock Holmes impresa ardua. Il punto non se la riduzione fedele al 100%, non pu essere questo il metro di giudizio del film. Magari pi interessante capire se il regista ha messo del suo, cosa ha voluto cambiare e se comunque ha avuto modo di salvaguardare l'intento, il mood originale della storia.
Detto questo spero di riuscire a non parlare n del romanzo n dei film visto che ora ci dedichiamo al fumetto: gli autori sono il francese Sylvain Runberg, ai testi, e lo spagnolo Jos Homs, ai disegni.
Il primo fra le varie cose, ha pubblicato diversi tomi di una saga vichinga (Hammerfall) e Orbital (una serie sci-fi). Il suo interesse per la Svezia, paese che visita spesso e che conosce molto bene, lo ha reso particolarmente adatto a questa storia; il disegnatore, invece, una vera e propria sorpresa. Con non molti albi alle spalle (e anche qualche pubblicazione per la Marvel statunitense) affronta con piglio deciso le oltre cento tavole dei due albi regalandoci una omogeneit notevole di tratto e colore.
In prima battuta va segnalato che il formato utilizzato dalla Rizzoli un formato ridotto rispetto a quello originale francese; questo, quando si tratta di storie BD che fan sfoggio di grandi panoramiche e vignette molto grandi, sovente un peccato perch rimpicciolisce grandi tavole di grande impatto. Quando invece le tavole (come queste di Homs) sono fitte di vignette molto concitate, il ritmo alto e il disegnatore ama non solo dettagliare ogni vignetta ma anche giocare sui dettagli e concedersi inquadrature particolari con quinte che quasi coprono del tutto la vignetta o particolari (piedi, mani) dei personaggi beh, in questo caso, la riduzione lo stesso un peccato.
Intendiamoci, sfogliando il volume si ha d'impatto l'impressione che sia ben curato e di pregevole fattura e cos , in effetti. Solo sfogliandolo con cura e sapendo che le tavole francesi hanno diverso formato e gli albi minore foliazione (che, sembra un dettaglio fin troppo tecnico ma non lo , permette la totale apertura delle pagine senza dover piegare il volume) si intuisce che la pur pregevole edizione italiana in volume unico sicuramente ha penalizzato il lavoro del buon Homs ai disegni.
Homs sembra non difettare di nulla; bravo, varia le inquadrature, ha un suo stile personale che occhieggia a molti ma sembra essere pienamente nelle sue corde quindi lo definiremo suo senza scomodare nessuno (Boucq, ma anche gli italiani Celoni, Gerasi sembrano essere autori a lui affini e sulla sua stessa lunghezza d'onda), realistico e dettagliato negli sfondi e nelle inquadrature di palazzi, vie, case, ma non disdegna un tocco di originalit nelle anatomie realizzando sovente e non per errore teste decisamente fuori proporzione (pi grandi) e con tratti un po' caricaturali.
Il risultato, come detto, molto buono se non fosse che per chi scrive i colori e in generale il mood dei personaggi, il loro essere molto "puliti" anche se hanno la barba sfatta non in piena sintonia con la storia. Un appunto ulteriore forse dovuto a quella che sembra essere la "giovane" et del protagonista, fin troppo acerba (il fatto che sia molto pi carino e ben messo fisicamente dell'originale personaggio del libro potrebbe essere un dettaglio ininfluente). L'impressione che sia tutto troppo chiaro, troppo assolato, troppo poco angosciante, trattandosi di un thriller; essendo una chiara scelta autoriale non possiamo parlare di errore, solo ci troviamo di fronte ad un prodotto che piuttosto che rifarsi alla fotografia, per esempio, della serie Tv dedicata al Commissario Wallander (interpretata da Kenneth Branagh), punta ad un risultato pi caldo e meno sporco. Forse questo che manca in tutta la storia, la percezione del freddo, inteso come freddo atmosferico ma anche freddo interiore. Per dire, paragonandolo ad un altro fumetto, nella versione DC Vertigo seppur con una linea abbastanza pulita e non sporca i disegnatori hanno comunque creato atmosfere molto pi cupe e dark. Oltre ad aver, per raccontare la stessa storia, utilizzato qualcosa come trecento pagine (centottanta pagine in pi, grossolanamente).
In ogni caso ci troviamo di fronte (e lo si capisce subito) ad un professionista molto capace, che alterna decine e decine di soluzioni tutte diverse fra di loro (vignette verticali strettissime, orizzontali che una sull'altra formano una sola immagine, alternate -tre verticali una orizzontale, tre verticali una orizzontale- e cos via) senza apparente difficolt.
Per quel che riguarda la scrittura di Runberg il problema, in questi casi, proprio aver gi letto il libro originale (e visto i due film); conoscendo a fondo la trama risulta complicato analizzare il lavoro dello sceneggiatore sapendo che la stessa non farina del suo sacco.
C' da dire per, e non poco, che l'autore porta avanti con pazienza tutte le trame della storia senza lasciarne dietro nessuna, anzi inserendo gli spaccati delle violenze (sottolineati dai toni rossissimi dal disegnatore) incrementandone la frequenza nella parte finale e disseminando qua e l piccoli indizi che potrebbero far arrivare il lettore pi attento alla soluzione del mistero. Entrambi gli artisti sono ora alle prese con i volumi successivi (saranno in totale 6 ovviamente, due per ogni libro) della storia e la dicitura volume 1 in copertina dell'edizione italiana lascia intendere che li vedremo nuovamente pubblicati dalla Rizzoli-Lizard. Resta il dubbio e l'interesse a capire se lo sceneggiatore riuscir a mantenere il controllo dei molti eventi (quasi tutti molto significativi) nelle poche pagine a disposizione e se, magari, il disegnatore riuscir a dare una accelerata sul pedale del thriller, smorzato, magari, in questo volume, anche dalle molte rivisitazioni di eventi del passato, delicate e quasi romanzate anche se riferite ad eventi non felici.