Di questi tempi vatti a fidare della gente. In politica il Pd si mette col Pdl che grida alla ?sentenza ingiusta? che affossa B, che a sua volta medita di far morire ?Sansone con tutti i filistei?. Nel calcio c? chi fa come Leonardo: sta 10 anni al Milan, un anno all?Inter, poi ?scappa? al PSG e supplica Moratti (o chi per lui) di riaccoglierlo. Nel sistema industriale ci sono i Riva che cacciano dall?Ilva 1400 operai perch la magistratura ha sequestrato loro i miliardi accumulati a forza di risparmiare sulle misure di sicurezza. E piangono miseria, come il "re" della canzone di Jannacci. Per ragazzi, almeno Tex sempre Tex. Soltanto un tipo come lui, al giorno d'oggi, potrebbe godere a ficcarsi nei guai e rischiare la pelle per aiutare gli altri, con tanto di sorriso in bocca e contagiosa solidariet. S, perch appena il giudice Bean rivela al ranger e a Kit Carson di aspettare visite da una banda di tagliagole messicani, il nostro stringe una ?paglia? all'angolo della bocca e gi ghigna soddisfatto al solo pensiero di acquattarsi tra un cactus e un arbusto per dare loro il benvenuto a suon di winchester: fossero dieci o cento, qual il problema? Che cambia? Bene. Sta tutto spremuto in questo texiano (e anacronistico, dati i tempi) cuor di leone lo spunto iniziale de Il segreto del giudice Bean, capitolo 635 della saga del ranger, datato settembre 2013: i due pard stavolta danno una mano e mezza a uno sceriffazzo di frontiera, un poco di buono (ma all'inizio ancora non sanno quanto poco buono) storicamente esistito e pi volte ripresentato al cinema (nel 1972 lo rese Paul Newman, ne L'Uomo dai 7 capestri di John Huston) e in fumetti come Lucky Lucke.

Qui 5 tavole del fumetto e la presentazione da parte di Pasquale Frisenda

Roy Bean una vecchia conoscenza anche per i lettori di Tex: la sua prima apparizione risale ai numeri 117-120 della serie, anno di grazia 1970. Alle chine, all'epoca, G. L. Bonelli volle Guglielmo Letteri. Stavolta abbiamo Mauro Boselli alla sceneggiatura, mentre in cabina di regia sale Pasquale Frisenda (classe 1970, proprio come quegli albi, per inciso). Il milanese china, spennella e, per rendere la polvere, oppure il brillo della luce sul metallo, ?slametta? bianchi da par suo. In pi ?guida? la tavola con la destrezza e il campionario di scelte di un Jenson Button della F1 fumettistica, oltre a conferire una robusta precisione ai dettagli. Un esempio per tutti: le casse dietro cui si nasconde Kit Carson per sparare, a pagina 76. Altre cose che ci piacciono: le campiture di nero pece, adoperate per rendere le ombre in una regione climaticamente bollente come il Texas, le vignette senza sfondo, col bianco dietro, in stile milazziano, che si lasciano preferire ad alcune scene di ?interni? (la prigione, l?ufficio del giudice) molto cariche di segni, oggetti, particolari. Quanto a Boselli: una sceneggiatura di mestiere, con tanti cattivi-cattivi e un tutore della legge che si mette a fare il furbo, intascando le refurtive delle canaglie arrestate e impiccate senza processo. C? qualche piccola sbavatura. Ad esempio Hoskins, personaggio di secondo piano, si eclissa per 30 pagine, salvo mettere la capoccetta dietro a Carson a pagina 41: eppure il suo ruolo fondamentale per portare i pard addosso ai banditi... Ad ogni modo si preannuncia interessante il seguito, che coinvolger l?attrice idolatrata da Bean, la fascinosa Lily Langtry, in un tentativo di rapimento. Spetter ovviamente a Tex e Carson andare a togliere le castagne dal fuoco. Ah, se soltanto i lavoratori dell?Ilva in esubero potessero chiamare i ranger...

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