Fumetti

Tra fumetti e musica: intervista a Sergio Algozzino

Le note disegnate e le emozioni di Dieci giorni da Beatle

05/07/2013

Sergio Algozzino scrive e disegna fumetti (e di fumetti) pressoch dalla nascita a Palermo nel 1978. Tra le sue produzioni pi interessanti, le intriganti commistioni tra musica e fumetto attraverso graphic novel appassionati come Ballata per Fabrizio De Andr (che nel 2008 omaggia il grande cantautore genovese, mettendo in scena molti personaggi delle sue canzoni, da La canzone di Marinella a La guerra di Piero, da Il Giudice a Il testamento di Tito), riveduta, corretta e colorata nella riedizione del 2012, quando partecipa al progetto Hellzarockin?, con un episodio incentrato su Ozzy Osbourne. Quest?anno ha disegnato la cover dell'album Banda larga dei Musica Nuda e l?accattivante Dieci Giorni da Beatle, fumetto di cento pagine ispirato alla vita di Jimmy Nicol, batterista inglese che ha sostituito nientemeno che Ringo Starr malato di tonsillite, all?inizio del tour mondiale dei Beatles nel giugno 1964, in piena ?beatlemania?, un volume impreziosito da puntuali ?note a margine?, oltre a una prefazione di Francesco Di Giacomo (cantante del Banco del Mutuo Soccorso) e una postfazione di Rolando Giambelli (presidente dei Beatlesiani d?Italia Associati). Il libro convincente per come tratteggia in poche pagine l?incredibile vicenda di chi ebbe l?esperienza mozzafiato di vivere e suonare 10 giorni con i Beatles, tra l?entusiasmo iniziale e la delusione successiva, da Liverpool in Australia passando dai Paesi Bassi, la Cina e ovviamente Londra, in un turbine di emozioni velocissimo che ci mette ancora una volta di fronte alla fragilit umana davanti al destino beffardo. Abbiamo incontrato Algozzino per saperne di pi.

Come hai conosciuto la storia di Nicol? Sei un fan dei Fab Four?
Ascolto, amo e suono da sempre i Beatles: ho letto, riletto, visto e rivisto di tutto, e ogni volta che si faceva cenno al minuscolo episodio di Jimmie mi ponevo tutte le domande che ho voluto trasporre a fumetti, in primis che cosa pu avere provato...

Come hai affrontato il lavoro? Quale e quanta documentazione hai raccolto?
Non amo scrivere di qualcosa che non mi appassioni gi da prima di farci una storia, dunque il materiale non mi mancava, a parte farmi un bell?archivio fotografico del buon Jimmie e recuperare un librone con tutti gli spostamenti dei Beatles, giorno per giorno.

Sei partito da sensazioni, da una sceneggiatura rigida, da un?immagine...?
Prima di tutto le sensazioni, le emozioni. La storia del volume cresciuta nella mia testa, poco a poco, man mano che andavo a rivedere quella parte. C? un?intervista del periodo, in una trasmissione olandese, con un Jimmie ancora totalmente stordito, seduto al tavolo insieme a George, Paul e John, e, oltre le parole, mi sempre piaciuto guardare i suoi occhi, cercare di capire cosa stesse pensando; allo stesso modo, cercavo di scrutare anche gli altri mentre lui parlava, John che ridacchia, Paul che si mangia le dita... appena avevo capitolato come poter costruire la vicenda, al mio solito, ho buttato gi tutta la sceneggiatura visualizzando direttamente lo schema delle tavole, con le vignette divise ma senza nulla disegnato dentro, solo i dialoghi. Non ho bisoggno di fare uno storyboard perch quando scrivo un dialogo mi ricordo anche l?inquadratura e il taglio che vorrei di quella vignetta.

Raccontaci un po? del tour per accompagnare il volume in tutt?Italia...
Il libro appena uscito, quindi, attualmente, dopo la grande presentazione a Palermo, passer da Roma, Potenza, Salerno. A settembre sar sicuramente in diverse parti della Puglia... e poi si vedr, conto di girare un po?, come stato per la Ballata di Fabrizio De Andr. Personalmente, la parte migliore dell?aver fatto un libro, conoscere nuova gente, poterne parlare... inoltre, trattando un tema ?musicale?, posso anche ?offrire? presentazioni non solo parlate, suonare un po?, rendere l?incontro interessante per diverse fasce di pubblico, e potermi quindi confrontare con tante persone. Con De Andr, poi, ho toccato alcune citt fondamentali come Genova, Sarzana, o andare in Sardegna; in questo caso dovrei andare a finire a Londra o Liverpool!

Hai avuto riscontri dai beatlesiani di ogni et? E i lettori meno esperti che cosa ti dicono?
Sto raccogliando (cosa mai fatta) tutta una serie di frasi dai commenti che mi arrivano, in privato o pubblici. Allo stato attuale, mi sta dando delle belle soddisfazioni. Soprattutto, ho centrato quel che volevo, ovvero fare un libro non dedicato SOLO a chi ama i Beatles; la storia di Jimmie, una persona, che prova emozioni. Vedremo come va fra un anno!


L?eterna questione: musica e fumetti sono parenti? Secondo te, che hai spesso unito le due cose?
Sono forme d?arte, espressioni totalmente diverse ma con molte similitudini. Mi piace parlare di musica perch l?altra mia grande passione, ma credo che il concetto di ?musicalit? esuli dal trattare necessariamente un argomento attinente. Per me sono tutte e due mezzi d?espressione che danno grandi emozioni, ed alle emozioni che mi piace puntare.

Su che cosa stai lavorando adesso? Che cosa dobbiamo aspettarci?
In effetti, dovrei continuare su questa riga, che ho seminato parecchio in questi anni di ?inattivit?, dunque ho almeno un paio di progetti sul tema, che non saranno dei veri e propri libri ?totalmente miei?, ma che comunque mi divertir molto a fare. Se devo pensare, invece, a un libro completamente mio, ho un sacco di idee. Quando, e se, sar il momento, vedremo quale fra queste idee uscir pi di altre in maniera prorompente dalla mia testa, come ha fatto Jimmie.

Dal nostro canale Fumetti:

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Disegnare e colorare fumetti: intervista a Mirka Andolfo

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