Comicon Edizioni - Mino Milani, l'inviato nel tempo, la recensione
Un volume per ripercorrere la vita editoriale del grande giornalista e sceneggiatore pavese
03/07/2013"Una dietro l'altra c'erano le tavole di Toppi, Di Gennaro, Pratt, Battaglia (vado a memoria, spero di averli citati giusti); ti rendi conto, Bruno, per chi ha scritto Mino Milani?"
Bruno mi ha risposto immediatamente: "Beh, ti rendi conto tu che questi disegnatori hanno avuto l'onore di disegnare le storie scritte da Mino Milani?".
Ecco: gioco, partita, incontro in un rapido scambio di battute con un Bruno Brindisi, disegnatore in versione pro-sceneggiatore al quale cercavo di accennare come era la mostra del Comicon 2013 dedicata a Mino Milani.
Aldo Di Gennaro, nell'intervista che ne mette a nudo la semplicit, pacatezza e modestia proporzionali solo alla sua arte, racconta nella parte finale del volume la sua esperienza come disegnatore di tantissime storie di Milani, praticamente tutte pubblicate sul Corriere dei Piccoli e sul Corriere dei Ragazzi. A quasi quaranta anni di distanza interessante la genesi di quelle storie; capire come in un mestiere come il fare fumetto la routine, la scrittura continua, la ricerca di fonti, il lavoro redazionale e di ufficio sia parte integrante quasi quanto la vena artistica che pervade l'ispirazione e le realizzazioni sia dei disegnatori che degli scrittori.
Il saggio centrale del volume quello che riesce a dare maggiormente, anche nei numeri e nella quantit, il senso del peso di Milani nel fumetto italiano; circa trenta sono stati gli anni di lavoro al Corriere dei Piccoli e in questi anni l'autore ha sfornato una serie impressionante di sceneggiature. Entrato come romanziere e presto cooptato come autore di fumetti, Milani lasci il lavoro da bibliotecario per entrare in pianta stabile nella redazione milanese del giornale. Da quel momento divent uno scrittore infaticabile e un punto di riferimento per l'editore e per i direttori della rivista che si susseguirono nel tempo.
La curiosit su ogni argomento, gli studi e l'attenzione alla storia, la fluidit e rapidit nello scrivere ne fecero una macchina da guerra; a richiesta in pochissimo tempo (minuti piuttosto che ore) era in grado di scrivere una sceneggiatura (un "instant script", diremmo ora) su fatti di attualit, da passare immediatamente al disegnatore.
La produzione, enorme, lo port a contatto, come si accennava, con disegnatori italiani di livello mondiale, Pratt, Di Gennaro, Toppi, Micheluzzi, Uggeri, Battaglia, Nidasio e tanti altri che dimentichiamo ora.
Le storie erano sempre avvincenti e convincenti: con protagonisti credibili pur se calati in avventure particolari dallo svolgimento spesso molto rapido a causa della limitata lunghezza delle storie.Nelle primissime battute del volume Sergio Brancato a cercare di spiegare come le sue opere abbiano contribuito, nel periodo del boom economico, a "coniugare, pedagogicamente, l'intrattenimento all'alfabetizzazione". Milani partecip a questa missione portando la sua enciclopedica e quotidiana quantit di spunti storici e di cronaca seppur, dice il Brancato, essendo in parte responsabile anche del tentativo di "normalizzare" il nuovo linguaggio narrativo al quale per era stata data molta pi attenzione che in passato.
Il contributo di Alfredo Castelli, per concludere, utile a ricordarci come, pescando e scrivendo praticamente di ogni genere narrativo (western, horror, romanzo storico, fantascienza, fantasy, cronaca...) Milani nei fatti stato precursore di molte e fortunate successive serie a fumetti; sia perch praticamente aveva coperto ogni genere sia perch, scendendo nel dettaglio, aveva, magari anche in una storia breve, infilato in un contesto particolare una idea cos buona da poterla usare in realt per decine e decine di albi.
Per anni ho invidiato agli Stati Uniti il fatto che gli appassionati di fumetti potessero acquistare volumi monografici sugli autori di comics: la collana che il Comicon sta portando avanti, da questo punto di vista, ci rimette in competizione con gli Usa e, magari, forse anche un passettino avanti visto che questo volume, come quello dedicato ad Alfredo Castelli, dedicato ad uno sceneggiatore e non ad un disegnatore.
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