Film/Serie Televisive

Cinema danimazione e doppiaggio: intervista a Fabrizio Mazzotta

Le tante facce del poliedrico attore monzese (fumetti compresi)

29/08/2013

Noto agli appassionati di serie tv animate ma anche di cinema e fumetti (anche per la sua celebre pronuncia delle R), a non ancora 50 anni (li compir il 1 dicembre) Fabrizio Mazzotta vanta un curriculum impressionante, aperto da una curiosa apparizione televisiva nel 1976 da ragazzino gi appassionato di fumetti e immaginario multimediale. Alla vigilia della ripresa autunnale delle sue multiformi attivit, l?abbiamo incontrato per approfondire i tanti aspetti della sua professione, che non accenna a diminuire.

Iniziamo con una battuta: ma vero che sei riuscito ad andare in pensione?
Beh, s: vero! Ho iniziato a lavorare nel campo dello spettacolo all?et di dieci anni e, a forza di versare contributi, ho ottenuto la spettante pensione... che non equivale ai tanti soldi che ho versato in quarant?anni ma, ahim, di questi tempi e in questo Paese non posso far altro che ritenermi fortunato, gi per il solo fatto di averla ottenuta!

Ti hanno gi chiesto se hai fatto un bilancio della tua vita professionale? Anche se in realt non hai certo smesso, tra cinema, tv e fumetti...
Non riesco bene a fare un bilancio. Sono tante le cose che avrei voluto fare e che avrei voluto fare meglio, e ci sono anche cose di cui sono contento... Per forse gi il fatto che ci incontriamo per parlare del mio lavoro indice che qualcosa di buono stato realizzato! Vorr dire che un po? della mia opera, tra doppiaggio e fumetti, rester... E comunque certo, pur essendo ufficialmente in pensione, non passo le mie giornate a giocare a bocce o a dar da mangiare ai piccioni! Continuo con il doppiaggio e in pi, siccome il fumetto rimane la mia prima e pi grande passione, ho ripreso contatti con alcune case editrici per pubblicare i miei lavori. Vedremo cosa mi riserva il futuro!

Ci parli brevemente della tua esperienza nelle tue voci pi famose? Partiamo ovviamente da Mizar, dal 1978 al 1981.
Era il ragazzino che appariva in Atlas Ufo Robot, il primo anime robotico giunto in Italia grazie all?interessamento di Nicoletta Artom, con le avventure del famoso Goldrake... che pensa, all?inizio, era una serie che non mi piaceva! Perch io vedevo soltanto i pezzi dell?episodio che doppiavo e, per di pi, in bianco e nero! Anzi, ogni volta che potevo, andavo a sbirciare il doppiaggio della sala a fianco, dove lavoravano a Le isole perdute, un telefilm australiano dal vero dell?epoca che mi piaceva. Per, poi, quando trasmisero gli episodi in tv a colori, m?innamorai delle storie di Go Nagai. E come noto non fui il solo, perch la serie diede l?avvio alla pacifica invasione giapponese dell?animazione televisiva sui nostri canali, complice le nascenti tv private, locali e nazionali, che - scatenando perfino un?interpellanza parlamentare - in pochissimi anni doppiarono e mandarono in onda oltre un decenni di anime nipponici! Era uno dei miei primi ruoli importanti e avevo un ottimo rapporto con i miei colleghi.

Poi c? Eros, il giovane dio dell?amore di C?era una volta... Pollon, nel 1982-83.
L?ho sempre doppiato di pomeriggio, perch di mattina andavo a scuola ed ero sotto esami di maturit! Ci fu il progetto, con l?allora Fininvest (che nel 1995 ha scorporato le attivit televisive dal resto fondando Mediaset) di disegnare la copertina dell?album di figurine, ma poi non fu mai realizzato. Per me stata una serie divertentissima!

Quindi stata la volta dei Puffi, dove davi la voce a Tontolone, dal 1982 al 1990.
Fu un segno del destino! Mi chiamarono per questa serie, ma all?inizio, non sapendo cosa fosse ed essendo molto impegnato, stavo per rifiutare. Poi quando arrivai in sala di doppiaggio e vidi che si trattava dei Puffi, mi si apr il cuore! Le storie di Peyo le leggevo fin da piccolo, e sono tutt?ora uno dei miei fumetti preferiti! Non a caso come sai ho anche scritto un intero libro sul mondo degli ?ometti blu?, assieme a Davide Caci. Questo doppiaggio mi ha accompagnato per quasi un decennio: un bel record anche per me.

E naturalmente I Simpson con il vulcanico Krusty, dal 1991 a oggi...
Eh s, il vero record di longevit spetta al doppiaggio di Krusty il clown. Frequentavo una libreria di fumetti e spesso con i titolari del negozio si andava a mangiare a una tavola calda, dove andavano anche i doppiatori. L l?allora direttore del doppiaggio Tonino Accolla mi rivide e gli venne in mente di chiamarmi per fare il provino su Krusty. Lo vinsi e lo doppio tutt?ora da venticinque anni! Ammetto che faticoso, perch devo modificare molto la voce, per ormai mi ci sono affezionato!

Quali sono invece i personaggi a cui hai dato voce, che ricordi con pi affetto o che ritieni ingiustamente dimenticati?
Sicuramente ricordo con affetto Eros perch doppiarlo mi divertiva molto! L?ho reso anche un po? ?mio? con i suoi tic, il suo brontolare e le sue nevrosi... mentre in originale era meno caratterizzato! Poi ricordo la serie Pinky & the Brain (in Italia Mignolo e Prof.), dove due cavie da laboratorio tentano di conquistare il mondo: per il doppiaggio di questa serie, dopo innumerevoli provini fatti da molti, mi scelse Steven Spielberg in persona! Fu molto faticosa e in questo caso non fu necessario modificare l?originale, perch il doppiatore Rob Paulsen era (ed tuttora) straordinario, geniale, bravissimo! Io cercavo di rifarmi a lui con grande impegno e umilt, ma non so se ci sono riuscito in pieno.
Poi ci sono altre serie doppiate, che ricordo con affetto che, guarda caso, sono tratte da fumetti! Ad esempio, Quick e Flupke era direttamente prodotta dallo Studio Herg, il celebre autore di Tintin. io doppiavo Flupke, anche se non essendo mai stata replicata a volte mi confondo e non vorrei mi capitasse di dire di aver doppiato Quick al posto del bravo Massimo Corizza!
Poi c? anche la serie di Boull e Bill dove per ben due volte, in anni diversi, doppiai Pouf, l?amico del protagonista... E inoltre Zero in condotta, titolo dato dai funzionari di Italia 1 per la serie che non era altro che Archie, dagli omonimi fumetti famosissimi in America: io prestavo la voce al simpatico Jughead, da noi tradotto come Mostarda.
E per finire un telefilm dal vero, quella Eight is enough che prima di trasmigrare nel circuito delle tv private come La famiglia Bradford and in onda prima in Rai con il titolo pi corretto Otto bastano: l doppiavo il piccolo Nicholas (interpretato dal giovane Adam Rich), ma solo nella prima serie dove la mamma era ancora viva.

Fra gli appassionati, ma anche da parte degli studiosi di programmi televisivi, fanno molto discutere le nuove procedure di doppiaggio dove si perde molto del calore, inevitabilmente pi presente quando si registrava di pi insieme. Voi come fate a recuperarne un po??
Purtroppo per ottimizzare i tempi, e di conseguenza i guadagni, ormai da diversi anni nel doppiaggio in genere si doppia in ?colonna separata?, cio uno alla volta con i dialoghi del proprio personaggio. In effetti, cos si perde in spontaneit e calore, non potendo interagire con gli altri colleghi al leggo, per tecnicamente molto utile per poter aggiustare meglio la sincronizzazione con il labiale dell?attore o il sonoro della pista dei rumori d?ambiente. La mia parte nella serie dei Simpson l?ho praticamente sempre doppiata da solo, non sapendo mai la trama della storia e a volte neanche sapendo quello di cui stavo parlando! E a proposito di aneddoti, una delle poche volte che doppiai con una collega, Ilaria Stagni che stata da sempre la voce di Bart per le prime 500 puntate, ero tornato dalla Spagna e non ero potuto passare a casa a farmi una doccia... e mi sa che puzzavo come un cavallo!

A questo proposito non possiamo non citare, dopo la recente sostituzione dalla scorsa stagione delle voci di sempre per Bart e Marge (rispettivamente Ilaria Stagni e Li Bosisio) che ha fatto tanto discutere, la scomparsa di Accolla lo scorso 14 luglio. Ora i Simpson hanno perso anche la voce italiana di Homer, che fin dal 1 ottobre 1991 ha accompagnato gli spettatori italiani. Com? stato il rapporto tra di voi e il tuo con la serie?
Purtroppo, come dicevamo poco fa, ormai tra di noi s?interagisce poco, perch in sala di doppiaggio non ci si vede quasi mai. Nel corso degli anni si sono alternati tantissimi direttori di doppiaggio, alcuni mai accreditati come la brava Susanna Javicoli (scomparsa nel 2005), e anche a me capitato di dirigere alcuni episodi. Per quanto riguarda me, il clima sempre stato rilassato e professionale, con tutti i colleghi e anche con Tonino. Gli devo riconoscenza, perch fu lui a darmi la possibilit di doppiare la serie e in sala di doppiaggio con me era gentile e tranquillo, ma in altri casi non era per cos dire un tipo ?facile?. Sul mio rapporto con la serie, ormai mi impegna brevemente pochi giorni all?anno ma mi diverte ancora doppiare Krusty e rido alle sue battute ciniche.

L?avvento del web ha portato nuova attenzione al doppiaggio, la situazione attuale ti soddisfa o ritieni che a volte si esasperino un po? i toni?
Certo, l?attenzione al doppiaggio sempre gratificante e mi soddisfa, perch piacevole sapere che c? un interessamento verso il proprio lavoro. Si tratta di una cosa che era davvero impensabile fino ad alcuni anni fa. In effetti risaputo che come in ogni altro campo pu capitare che su Internet si vada oltre la normale dialettica e l?abituale ?gioco delle parti?. I forum sono un po? il regno dell?anarchia totale e a volte sembra che si critici soltanto per il gusto di farlo, senza conoscere le tematiche. Tutti dicono il contrario di tutto e in questo modo ogni cosa diventa soggettiva, il che non rispecchia ovviamente la realt. Ma in fondo questo non avviene cos spesso e comunque un piccolo prezzo da pagare in cambio di questa maggior attenzione che ci fa solo piacere!

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