Mirko Perniola

Il plusvalore della maledizione di Thule

Il romanzo di Dragonero, te ne parlo qui.

07/11/2014
Il plusvalore della maledizione di Thule

S, lo so, sono di parte. Stefano Vietti uno dei miei amici e colleghi pi cari, per chi mi conosce sa che non sono certo uno che fa leccaculismo, perci questo post lo scrivo con tutta serenit.

Per chi ancora non lo sapesse (vergogna!), Dragonero una serie a fumetti edita dalla Sergio Bonelli Editore. una serie fantasy, di quelle con draghi orchi elfi e nani, ma anche tecnocrati, abominii reietti e luresindi; insomma, pesca a piene emani dal classico ma ci mette anche tanto del proprio.

La maledizione di Thule il primo romanzo dedicato a Dragonero, scritto dal suddetto Vietti per la Mondadori.

Ehi, giusto per darvi una notizia quasi in anteprima: ho detto primo romanzo perch sar seguito da un secondo, firmato Luca Enoch.

Comunque torniamo al primo, un libro che, anche se appena uscito, ha gi venduto cos tanto che quando l?ho messo in libreria vicino a Tolkien, Bilbo ha avuto paura che Gmor gli ciulasse l?Anello. Infatti, sbaragliando ogni aspettativa (degli altri) sta ?maledizione? diventato uno dei libri pi venduti nel web (primo su Amazon) e molte librerie l?hanno esaurito il giorno stesso dell?uscita, non parliamo poi di Lucca Comics & Games, dove Vietti rimasto inchiodato alla sedia per pi di due ore, firmando millequattrocento autografi su altrettante copie in mano ai lettori!

Il perch semplice, oggi un romanzo originale ritenuto di successo, vende mediamente 3.000 copie in un anno; ma la serie a fumetti Dragonero ha pi di 30.000 lettori, perci che cosa ci si poteva aspettare di meno?

Dico subito che, per me, La maledizione di Thule un libro appassionante, scritto da uno scrittore in forma di romanzo ma con dei trucchi tipici dello sceneggiatore di fumetti.

La fine di ogni capitolo, ad esempio, viene trattata come fosse un giropagina, cio la ?chiusura? di una scena che faccia dire al lettore ?AH!... e adesso come prosegue?? cos facendo, se ne hai il tempo, facile arrivare alla fine, io ci ho messo due giorni; e me ne frego che mia suocera dice che ho passato il tempo a leggere invece di fare un lavoro vero come lo scaricatore di chiatte in darsena o il torero.

Comunque il libro di Stefano mi ha appassionato, mi ha divertito ma? mi ha dato anche un pizzico di speranza grazie al plusvalore che ci ho trovato dentro.

La speranza che questo romanzo ?faccia da ponte? tra il mondo dei lettori di romanzi e quello dei lettori di fumetti. Perch se vero che questi ultimi leggono di tutto senza preconcetti, anche vero che scardinare i preconcetti dei primi riguardo al fumetto una delle cose pi difficili che si possa tentare (in vano) di fare.

Io ci ho provato tante volte, ma se il lettore lo prendi da piccolo, direi fino alla quinta elementare, qualche speranza ce l?hai, altrimenti tutto inutile. Una volta che si arpiona in testa l?idea che il fumetto una cosa per bambini mentre il libro una cosa da adulti, sradicare il concetto (quasi) impossibile, e a tentarci si rischia di far la fine di Achab, e dire che a me andare al mare manco mi piace.

Bene, se anche un solo lettore di romanzi legger questo libro e poi andr in edicola a cercare il fumetto di Ian e compagni, allora Dragonero, avr raggiunto un traguardo anche pi importante delle cime delle liste dei libri pi venduti!

Io ci spero, se mai dovesse capitare, fatemelo sapere!