Pasquale Frisenda

Settima arte (6): 'Il viaggio' di Fernando Solanas (1992)

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02/01/2014
Settima arte (6): 'Il viaggio' di Fernando Solanas (1992)

"Il viaggio" di Fernando Solanas ("El viaje" - Argentina/Francia/Spagna/Messico/Gran Bretagna - 1992)

Sceneggiatura e scenografia: Fernando Solanas

Con: Walter Quirós, Dominique Sanda, Flanklin Caicedo, Chiquinho Brandao, Angela Correa, Marc Berman, Carlos Carella, Soledad Alfaro, Atilio Veronelli

"Quello che volevo trasmettere con questo film è che siamo fatti di passioni e di sogni inesauribili. Con questi sogni ho viaggiato per l'America latina e ora offro queste immagini. Potranno servire al dialogo collettivo e alla reciproca comprensione? Forse... chissà..."
(Fernando Solanas)

"Angariato in un (grottesco) collegio di Ushuaia (la città più australe del mondo, nella punta più estrema della Terra del Fuoco in Patagonia); afflitto da un rapporto difficile con una madre divorziata e risposata; deluso da una relazione sentimentale che non ha molto futuro, il giovane Martìn Nunca decide di chiudere del tutto con quello che la vita gli ha riservato fino ad allora.
L'idea che ha in testa è di tentare di raggiungere il padre, che di mestiere fa il disegnatore di fumetti, e che lui non vede da anni.
Prepara tutto quello di cui ha bisogno, monta in bicicletta e parte.
La sua piccola, grande odissea si trasforma ben presto in un viaggio di iniziazione e formazione, attraverso un continente/mondo come può esserlo solo (forse) il Sudamerica, abitato da meticci, creoli, neri, indios e i diseredati di sempre, e ricco di storie incredibili e paesaggi spettacolari.
Martìn ritroverà le tracce dello storico genocidio di quelle genti dopo la conquista spagnola (avvenuta nei primi decenni del '500) e di quello economico-culturale del '900 (preludio di quello che sarebbe poi toccato a tanti paesi nel mondo).
Più maturo e sicuro di sé grazie a tutte le persone incontrate e alle esperienze fatte durante il lungo viaggio compiuto, Martìn decide infine di tornare a casa..."

Il film è tanto un viaggio nel mondo quanto un viaggio interiore, dunque, attorno al cuore, alla carne, ai nervi e alle ossa di quel continente, quanto un diario di bordo, che attraversa le mille lingue del Sudamerica come le tragedie e le dittature che hanno afflitto quei paesi (dipingendole in maniera tanto grottesca quanto impietosa), sia quelle più arroganti e orribilmente, sfacciatamente dichiarate, che quelle più ambigue, subdole, con una indefinibile maschera parlamentare (che il regista, da sempre impegnato in tal senso, è ben deciso a mettere alla berlina le classi dirigenti argentine e a denunciare esplicitamente le loro responsabilità).

Fernando Solanas omaggia anche la cultura dei fumetti di stampo latino, l'historieta, oltre che la musica argentina: per questo poema all'insegna dell'eccesso, si è infatti servito di due strumenti supplementari: le tavole a colori del maestro del fumetto Alberto Breccia (con un sentito omaggio a Héctor Oesterheld, il grande sceneggiatore argentino ucciso con i suoi familiari durante la durissima dittatura militare di Jorge Rafael Videla), e la meravigliosa colonna sonora, di cui è anche coautore, realizzata da Astor Piazzolla - a cui il film è dedicato - ed Egberto Gismonti.

Un viaggio ed un film (costato 3 anni di lavoro) a suo modo geniale, visionario, che sa di metafora, allegoria e satira nello stesso momento e dove epica, barocco, grottesco, fantastico e infine realtà si mescolano e si confondono, come spesso accade anche nella vita di tutti i giorni, talmente è intrisa di verità, menzogne, gioie, dolori, simboli, disillusioni e quant'altro.

Trovate qui una clip del film:

e qui "El viaje", il tema principale della colonna sonora composta da Piazzolla e Gismonti:
Buona visione e buon ascolto!


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