Pasquale Frisenda

Passeggiando tra le nuvole parlanti (3) - 'Tex' di Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini

Due parole sui personaggi, gli autori e le personalit del mondo del fumetto italiano e internazionale

02/10/2013

"Tex" di Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini

Italia - 1948

Nato nel secondo dopoguerra, pi come supporto editoriale ad un altro personaggio su cui la casa editrice Audace (l'attuale Sergio Bonelli Editore, allora gestita da Tea Bonelli, la madre di Sergio Bonelli e moglie di Gian Luigi Bonelli) puntava maggiormente, cio il cappa e spada "Occhio cupo", sempre realizzato dalla coppia G.L.Bonelli/Aurelio Galleppini, "Tex" si rivelato invece come un fenomeno editoriale quasi senza pari in Italia (e non solo), tanto che il suo successo dura ininterrottamente da pi di sessant'anni.

Un personaggio che, per moltissime persone, da sempre il sinonimo stesso del fumetto nel nostro paese.

Nei primi numeri, l'aspetto fisico dell'eroe, vagamente ispirato all'attore Gary Cooper, riprende molte caratteristiche dal personaggio di "Occhio Cupo": i pantaloni cos stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange.
Quando, contrariamente a tutte le previsioni, fu la serie di "Tex" a riscuotere successo, queste caratteristiche vennero poi gradualmente abbandonate in favore dell'aspetto attuale del personaggio, pi realistico e vicino all'abbigliamento dei ranger del Texas, gruppo in cui Tex entra a far parte nei primi numeri della serie (dopo un'esordio da fuorilegge) grazie all'amico Kit Carson, che diventer poi anche uno dei suoi inseparabili pards, insieme all'indiano Tiger Jack e, successivamente, a suo figlio, Kit.
Il nome del personaggio, a quanto sembra, fu ispirato dall'insegna di un negozio milanese, "Tex Moda", mentre il cognome avrebbe dovuto essere "Killer", ma fu stemperato in Willer per decisione di Tea Bonelli, poco prima di andare in stampa per non sfidare le ire degli agguerriti censori.
"Tex" in realt la seconda serie western ideata da Gian Luigi Bonelli: la prima, del '47, fu "Il Giustiziere del West" (realizzato insieme a Giorgio Scudellari e ispirato alla figura di "Lone ranger") che usc nelle edicole in un periodo caratterizzato dal grande successo di altre pubblicazioni dello stesso genere, quali "Il grande Blek" e "Capitan Miki" del trio di autori conosciuto come EsseGesse (Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon, Pietro Sartoris).

Anche se per anni le storie del personaggio bonelliano si mantengono nel solco dell'avventura pi tradizionale e con pochi agganci all'autentica Storia del west, "Tex", anticipando di parecchio il revisionismo storico operato nel genere western dalle major Hollywoodiane negli anni '60/'70, la prima serie a fumetti ad offrire un diverso punto di vista sugli indiani - o nativi americani, come sarebbe pi corretto chiamarli - che non appaiono pi come macchiette stereotipate di anonimi selvaggi, ma come popoli dotati di una evoluta e radicata cultura.
Nella saga pluridecennale di questo personaggio non si contano le nette prese di posizione da parte di Tex a favore dei pellerossa, quando convinto delle loro ragioni, almeno.
A conferma di questo, va aggiunto che Tex anche conosciuto con il nome di "Aquila della notte" (soprannome che gli stato dato dopo un riuscito travestimento) ed a capo della nazione indiana dei Navajos.

Gli ambienti, le armi e i costumi che hanno caratterizzato l'epopea del west si fanno, via via, pi precisi e documentati, e gli autori riescono cosi a far immergere i loro lettori in un mondo si di fantasia, ma sempre e comunque credibile e riconoscibile.
Di storie da segnalare nella lunga serie di "Tex" ce ne sarebbero molte, ma una delle pi celebri, oltre che amata dai lettori, "L'Implacabile", dove viene raccontata la morte di Lilyth (la donna indiana a cui Tex aveva legato la sua vita dopo che l'aveva avuta salva proprio grazie a lei, e dalla cui unione era poi nato Kit), a causa di alcune coperte infette portate nel villaggio Navajos da uomini senza scrupoli, e la conseguente e tremenda vendetta di Tex.

Dopo Aurelio Galleppini, che ha dedicato, con un amore mai venuto meno, la sua intera carriera al personaggio, sono arrivati a dare man forte al disegnatore toscano (ma ligure d'adozione) molti altri disegnatori, che hanno lasciato il segno nella serie e nel cuore di migliaia di lettori, tra cui d'obbligo ricordare almeno Guglielmo Letteri, Erio Nicol, Fernando Fusco, Giovanni Ticci, Fabio Civitelli e Claudio Villa (disegnatore che ha anche raccolto l'onere e l'onore di essere il successore di Galleppini nel realizzare le copertine della serie), ma la lista delle matite che si sono avvicendate sulla serie sono davvero tante.
Parallelamente alla collana regolare mensile sono poi nate, negli anni, diverse pubblicazioni dedicate al personaggio, tra cui la collana "Tex gigante" (meglio conosciuta come i Texoni), che ha permesso a disegnatori di calibro internazionale ma lontani dal mondo di Tex di confrontarsi con questa icona del fumetto, e tra questi volumi vale la pena ricordare almeno quelli realizzati dall'italiano Magnus (Roberto Raviola), dello spagnolo Alfonso Font e dall'americano Joe Kubert (volume poi pubblicato anche sul mercato statunitense).

Tra gli sceneggiatori che hanno contribuito al successo di "Tex" vanno di certo ricordati anche Sergio Bonelli, che sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta ha scritto alcune delle storie pi riuscite dell'intera serie, Claudio Nizzi e Mauro Boselli(quest'ultimo, forse, capace pi di tutti di rinverdire i fasti del periodo gestito da G.L.Bonelli).

Il successo di "Tex" (che arrivato di sfiorare le 800.000 copie al mese negli anni '70/'80) uscito ampiamente dai confini nazionali, e oggi il ranger bonelliano pubblicato in molti paesi nel mondo, tra cui il Brasile e il Portogallo, dove ha da sempre raccolto un notevole riscontro.
Oggetto di infiniti esami sociologici e tesi di laurea, la tenuta della serie ha qualcosa di miracoloso (non esiste al mondo un altro personaggio che stato presente sul mercato per pi di sessant'anni ininterrottamente e sempre in cima alle classifiche di vendita), ma la ragione va cercata, a mio parere, nel personaggio in se, pi che nelle storie o nell'indubbia qualit grafica che l'editore si sempre preoccupato di garantire alla pubblicazione.
Tex, per le intere generazioni di lettori che si sono legate a lui, quello che tutti vorremmo essere ed quello che vorremmo fossero i nostri amici (e persino i nostri nemici).
Un uomo chiaro, diretto, sempre alla ricerca della verit, senza compromessi.
Un amico (come lo intendono motissimi dei suoi appassionati lettori) leale.
Tex un personaggio solare, sempre vincente (anche se a volte con amarezza) ma che capace di soffrire.
Anche questo Tex.

P.S. Altri articoli su fumetto, illustrazione, cinema, televisione ed altro li trovate QUI.