F come Fumetto (13): 'Alack Sinner' di Carlos Sampayo e Jos Muoz (1974)
Brevi segnalazioni su singole storie, albi, libri e serie rigorosamente a fumetti.
01/10/2013Alack Sinner di Carlos Sampayo e Josè Muñoz (Argentina - 1974)
Il personaggio di Alack Sinner, modellato all'inizio sulle fattezze di un Steve McQueen un po' sfatto e trasandato e sulle atmosfere tipiche dei romanzi di Raymond Chandler e Dashiell Hammett, con protagonisti i loro Philip Marlowe e Sam Spade, permette ai suoi due autori di trovare una consacrazione nel mondo del fumetto e di stabilire un fruttuoso sodalizio artistico che li accompagnerà per anni.
L'attenzione di Carlos Sampayo nel raccontare le storie di questo personaggio è rivolta non tanto sulle indagini in sé ma sui personaggi protagonisti (o meno) dei vari racconti e sulle atmosfere che li circondano, aspetto a cui va aggiunto l'incisivo e solenne disegno di Josè Antonio Muñoz, in perenne evoluzione artistica, che risulta sempre denso di significato e puntuale al racconto.
I testi e i disegni cambiano nel tempo, perfezionandosi sempre più e mantenendosi sempre attuali, arrivando a sembrare quasi il lavoro di una persona sola, tanta è l'affinità tra i due autori.
Sebbene già nelle prime storie viste nella serie alcuni elementi narrativi anomali e anche coraggiosi siano presenti (tipo mostrare il loro personaggio inserito in una quotidianità disarmante, come ad esempio vederlo tranquillamente impegnato nell'espletare i suoi bisogni fisiologici), con il passare degli anni le storie assumono un aspetto più originale, perdendo spesso il carattere di narrazione poliziesca convenzionale a favore di un tipo di racconto più onirico e grottesco, quasi surreale.
La scrittura di Sampayo lascia sempre più spazio ai personaggi, di cui possiamo percepire ogni pensiero e ogni pulsione nascosta, e i suoi riferimenti culturali spaziano a 360°, abbracciando tutti i possibili interessi dello sceneggiatore (arrivando non poche volte ad inserire nelle storie temi di forte valenza sociale), mentre, di pari passo, lo stile del disegnatore diventa sempre più essenziale, espressionista, perfetto per raccontare le profondità psicologiche delle figure che va ad illustrare, riempiendo le sue tavole di neri netti e profondi e di tratti che sembrano quasi le cicatrici, sui volti e nell'anima, di cui sono pieni sia i comprimari delle storie che lo stesso protagonista (trovate QUI il sito web di Josè Muñoz, mentre QUI una breve ma esauriente intervista a lui fatta dallo spazio Rai Cultura).
La prima storia, intitolata Il caso Webster (pubblicata per la prima volta in Italia dalla rivista Alterlinus nel 1975, e poi più volte ristampata in volume), ritrae Alack Sinner come un tradizionale investigatore privato, cinico e disilluso dalla vita, in perfetto stile hard boiled, ma ben presto le cose cambiano; non tanto nel carattere del personaggio ma per come viene raccontato l'insieme.
Il mondo in cui si muove Sinner diventa sempre più ricco e popolato di personaggi complessi e sfaccettati, con mille sfumature da considerare e dove il "grigio" è il colore dominante, mai il bianco e nero netto (in apparente contrasto con lo stile del disegnatore, figlio, artisticamente parlando, di Alberto Breccia, ma capace di trovare fin da giovanissimo un disegno che lo fa identificare immediatamente come qualcosa di diverso, segno di una personalità spiccata e di una sensibilità artistica non comune).
Dalla serie principale emergeranno poi con determinazione altri personaggi, come ad esempio Sophie, una delle figure femminili più incisive del fumetto; apparsa per la prima volta nella storia intitolata Scintille, avrà poi uno spazio tutto suo nella produzione dei due autori (a questo personaggio Sampayo e Muñoz dedicheranno diverse storie, raccolte poi nel volume Sophie, pubblicato nel 1980 dalle edizioni L'Isola Trovata), come anche Joe, il proprietario del bar di fiducia di Alack Sinner: apparso per la prima volta nella storia Conversando con Joe, arriverà ad avere un volume tutto per sé (Nel bar - 1978).
Qui sotto trovate la puntata del bellissimo programma Continuarà (di cui trovate maggiori informazioni QUI) dedicata proprio ad Alack Sinner:
Tutte storie, quelle della serie di Alack Sinner, dal taglio comunque molto realistico, minimale, spesso malinconico quando non proprio tragico.
Una lettura magari non facile, che pretende certamente attenzione, ma che ripaga di tutto e a piene mani, vignetta dopo vignetta, storia dopo storia.
Alack Sinner finisce per essere una persona più che un personaggio, uno che si può facilmente incontrare per strada più che nelle pagine di una rivista o di un libro.
E fa piacere incontrarlo, perché ha tante cose da dire e tante storie da raccontare.
Buona lettura!
P.S. Altri articoli su fumetto, illustrazione, cinema, televisione ed altro li trovate QUI.