Martin Mystre

Il vero nome di Roma

Non pronunciare il (vero) nome di Roma invano...

06/07/2011

In questo articolo parliamo del vero nome di Roma.

Come, vi chiederete, adesso non si chiama pi Roma? Be', s e no.

Come quasi tutte le grandi citt di rilevanza storica, Roma in un certo senso ha diversi nomi. Varie lingue lo traducono Rome, Rom, ????, Rma, L-m, ???, Erroma, ??, ????, ???, ??, ????, ????, ????, ???, R?ma, Rooma, ????, Rm, ??, An Rimh, Rhufain, ?m. Senza contare i soprannomi: lUrbe, la Citt Eterna, la Capitale, Caput Mundi, la Citt Santa, e chiss quanti altri, magari ristretti a una sola famiglia o comunit.

Ovviamente in questi nomi non c nulla di particolarmente mysterioso. Anzi, qualcosa c anche qui: letimologia del nome 'Roma'. Secondo la leggenda che tutti conosciamo, esso verrebbe dal suo fondatore Romolo; fatto sta che in etrusco, lingua parlata a nord di Roma, rumon significa 'fiume' (e c il Tevere) mentre in osco, parlato sugli Appennini, ruma il 'colle' (uno dei sette, immaginiamo; probabilmente il Palatino).

Quello che ci interessa, per, il vero nome di Roma, quello che, se fosse pronunciato, porterebbe alla distruzione completa della citt; quello che nellantichit era proibito pronunciare, pena la morte.

Nellantichit latina, ogni citt di rilievo possedeva (o era detta possedere) tre nomi: quello pubblico, appunto Roma, quello religioso, che in questo caso era a quanto pare Florens (da non confondere con Florentia, nome pubblico di Firenze) o forse almeno secondo Giovanni Pascoli nel suo Inno a Roma Flora, e uno segreto che definiva l'essenza della citt. Quest'ultimo permetteva a chi lo conoscesse di sapere ci che la citt (o la divinit, o in certi casi la persona) era veramente. Solo il Pontefice Massimo lo conosceva, e solo lui poteva pronunciarlo: pronunciare il 'vero' nome della citt, infatti, non lavrebbe automaticamente distrutta come dicono le voci, ma piuttosto avrebbe dato la possibilit di cambiarne il destino, di gestirla. E naturalmente chi gestiva la capitale dellimpero gestiva limpero stesso.

Macrobio, autore del V secolo d.C., colui che fra laltro primo tra i latini descrisse la Terra come una sfera di dimensioni insignificanti se confrontata con luniverso, spiega che era necessario tenere nascosto questo nome per evitare che i nemici di Roma eseguissero il rito dellevocatio, con il quale avrebbero potuto chiamare a s e legare ai propri desideri la divinit tutelare della citt, sottomettendo quindi la citt stessa.



Qual allora il nome segreto di Roma? Alcuni pensano al gi citato Flora (o Florens), poi fatto passare per il 'nome sacro' per confondere le acque; il Poliziano teorizz che tale nome fosse Amarillis, non si sa bene perch. C chi pensa potrebbe essere Valentia. Di nuovo Giovanni Pascoli scrisse (e non fu il solo) che il nome segreto di Roma sarebbe Amor, romantico bifronte del nome 'pubblico' della citt. C persino un palindromo che unisce i due nomi: ROMA TIBI SUBITO MOTIBUS IBIT AMOR, le cui interpretazioni spaziano da Grazie ai miei sforzi stai per raggiungere Roma, tuo obiettivo a Roma, il tuo amore croller improvvisamente a causa di movimenti; probabilmente si tratta per di un semplice divertissement (attribuito a Sidonio Apollinare). Suggestiva, ma di nessun valore, la circostanza che in serbo Roma si chiami Rim, il cui bifronte mir, 'pace'. Alla fine degli anni 40 del XX secolo, il giornalista di 'Paese Sera' Silvio Cremonese propose Petra: se si tralascia la -r-, Petra si pu anagrammare in epta, cio 'sette' in greco come i sette colli. Una spiegazione tirata per i capelli come poche...

Chi sa quale fosse il nome, dunque? Semplice: nessuno. A meno che non vi sia qualche discendente degli ultimi pontefici massimi a cui il segreto sia stato tramandato dai propri antenati... roba da Dan Brown.


Ottaviano Augusto nelle vesti di Pontefice Massimo

Non solo Roma ad avere un nome segreto che scatenerebbe il caos, o comunque un nome 'proibito'. Secondo la religione ebraica, solo al Sommo Sacerdote permesso pronunciare il nome di Dio nel giorno di Kippur, altrimenti necessario usare un appellativo tra i 72 riconosciuti e 'approvati'. NellIslam, Allah ha 99 nomi, e solo in Paradiso sar possibile conoscerli tutti. Pure nel Cristianesimo, in fondo, il secondo comandamento dice: Non pronunciare il nome di Dio invano. Va ricordato qui anche il bellissimo racconto I nove miliardi di nomi di Dio di Arthur C. Clarke, nel quale i monaci di un monastero tibetano ingaggiano una compagnia informatica per aiutarli a scrivere tutti i nove miliardi di nomi di Dio, compito la cui conclusione porterebbe alla fine del mondo.

Ma, Roma o non Roma, per dirla con Shakespeare: Cos' un nome? Ci che chiamiamo rosa, con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo.

Marco 'Secret Name' Piva